venerdì 11 dicembre 2015

Why she cries sometimes talking about her own place...

Ok questo è il primo post dal tag #bozze che pubblicherò. La data che porta è il 22/01/12 wow. E' tra i post incompleti, perché ricordo benissimo il momento in cui lo scrissi, il perché, il suo destinatario ecc... E ricordo che non era questo il modo in cui volevo si concludesse. Ma è passato tanto tempo e ad oggi sono cambiata troppo per completarlo nel modo in cui it was meant to, quindi non credo che lo farò ma qualcosa ancora da dire a riguardo ce l'ho e come; ma non ora. A suo tempo, tra i post con tag #CON dove il con starà sia per considerazione che per conclusioni. La canzone va prima....

Me la dedicò Lui...
La ascolto spesso, mi sono sentita capita per la prima volta da qualcuno di realmente vicino...

Ho pianto davvero tanto, è vero, ma non come una stupida bambina capricciosa. "Mamma ti prego, voglio andare via. Portami via non voglio stare qua!"
Era un desiderio troppo forte e non potevo fare niente. I miei erano veri e propri pianti di dolore, questa non è casa mia.
Questo succedeva spesso quand'ero più piccolina, fino ai 12, 13 anni. Poi ho preso un foglio a quadretti e ho cominciato a contare i quadratini e i giorni che mancavano ai miei 16 anni, i miei 18, la "data" di quando sarei partita, quella del mio diploma e quindi del mio ultimo giorno di scuola (ovviamente erano date ipotizzate).
Ogni quadratino era un giorno e comincia a mettere una X per ogni giorno che finiva, una sorta di calendario insomma. Un foglio a quadretti piccolino ne ha almeno 840, quindi in un foglio entravano più di due anni. Era più facile guardare il foglio e dire "quando sarò qui succederà questo" che dire tra CINQUE ANNI avrò finito tutti gli impegni qui, non dipenderò più da nessuno. Sarò libera di andare via... Il tempo sembrava di meno...
Ho imparato così a gestire l'attesa, l'ansia... Confesso però di piangere ancora. Piango sempre, per qualsiasi cosa. Questa storia mi ha reso la persona più sensibile e vulnerabile del mondo. Non guardo più la televisione. Amo il cinema, da morire, la mia grande passione da cui probabilmente sono nati tutti i disagi che vivo qui. Ma ormai accendere quell'aggeggio mi fa tornare a quei periodi in cui non mi sapevo proprio controllare. Anche vedere "Giovani Campionesse" mi fa scoppiare in lacrime, rendiamoci conto... Odio il mio cervello, ogni cosa che vedo si ricollega ai miei sogni. Non ha niente di speciale, ma vedere quelle ragazze riuscire in quel passo che sembrava impossibile , cadere dopo un salto, salire su un podio mi fa sentire così coinvolta...

1 commento:

  1. Ottimo post, grazie! Torna l'asta solidale del Trio Medusa e Radio Deejay
    http://www.cesvi.org/news/asta-solidale-radio-deejay-2015

    RispondiElimina